30 OTTOBRE

E'la stazione degli autobus, la mia ultima fermata della sera.

E' lì che i miei pensieri tornano a galla dopo una giornata in cui ho cercato di annegarli.

Dal buio della sera che si staglia dietro ai finestrini coperti di gocce d'acqua scaturisce un'immagine: sei "Tu".   Ancora.

E' allora che diventa buio e umido di pioggia anche il mio cuore, perchè mi accorgo di quanto viva nell'immobilità la mia situazione.

Dovrei proprio smetterla di tormentarmi il cuore pensando a qualcuno che non ho il coraggio di affrontare. E' inutile voler cercare delle parole quando hai già esaurito ogni pensiero ...lo dovrei capire che sei solo una bellissima opera d'arte, fatta per essere ammirata, per rimanere tale nel tempo...

Guardate l'occhio "pallato" che ha questo "Topolino" disegnato da Andrea Pazienza.  Credo che sia davvero un'espressione d'arte d'incredibile profondità. La disperazione "rapsodica" nel cercare una via d'uscita da quello che è il suo mondo in bianco e nero mi spaventa e mi affascina... mi disgusta, ma allo stesso tempo mi intenerisce. Questo schizzetto d'inchiostro è capace  di suscitare delle emozioni nel mio Io, come non potresti, allora, suscitarle "Tu".  E questo topolino, penso, rappresenti un po' anche il mio cuore, che farebbe di tutto per non pensare alla sua statica realtà. Penso alla fine che rappresenti un po' anche Te. Lo penso perchè voglio pensare che tu non mi sia così diversa. Voglio pensare che anche te, stasera non parlassi perchè non trovavi le parole, non perchè tu non l'abbia davvero avute. Voglio pensare che dietro quell'impenetrabile velo sotto il quale non sono capace di leggere le tue emozioni ci sia davvero una macchia di "disperazione", ma non di vera disperazione, ma di qualcosa che come una piccola insoddisfazione ti spinga "oltre", a cercare ciò che non riesci ad essere. Solo così posso avere la sicurezza che tu sei VIVA, viva come voglio pensarti.

A rileggere queste righe mi accorgo di aver detto davvero poco. Forse perchè il mio messaggio è sempre lo stesso e non so proprio più come fare a comunicarlo. Ancora una volta mi accorgo di aver girato intorno, cercando conforto nelle parole, perchè non ho il coraggio di scoprirmi di più. Eppure quello che vorrei dirti è così semplice che, ho  persino paura, lo sia perfino troppo...

Guarda quel topolino, cerca nella sua disperata voglia di vivere un mondo a colori  e accorgiti che le sole matite per colorare i disegni della "mia" vita le trovo nascoste tra le tue espressioni e i tuoi sorrisi...

                                                                                            "Ti prego taci e volgi gli occhi fin là e resta con me a guardare...

                                                                                            Preferisco così e non mi chiedere a cosa penso è inutile...

                                                                                            Preferisco così, ti prego non insistere..."

MARLENE KUNTZ - Fingendo la Poesia -

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