DESOLAZIONE
Mollo la presa e mi lascio ingoiare dall'oscurità di questa notte torbida, ma quello che mi affoga e non riesco ad evitare sono i miei pensieri: più plumbei di questo desolato cielo e più incerti di questa strada che va perdendosi nella nebbia più densa.
E dopo una notte troppo lunga, passata a lottare con delle immagini che non vogliono andarsene, anche il mattino che va lavandosi in questa torrenziale pioggia battente, si ripresenta in tinte scure alla mia vita.
Questo non è "un giorno dopo".
Questo è il giorno in cui si deve cancellare qualcosa di profondo. E' questo il giorno in cui dover far finta di non aver mai incontrato il tuo sguardo, severo, d'acciaio. Questo è il giorno della fatica... il giorno in cui far finta di nulla, che non basta più che a se stesso e la finzione deve divenire la chiave di apertura di una criptica realtà.
Mi consolerà la mia terra! ...Questi campi fangosi, gialli di tufo.. questi boschi in cui sono nato, nei quali sono cresciuto e che vanno addormentandosi, quieti, nella pace inanimata dell'autunno.
E voialtri non credetevi "più bravi", "migliori" solo perchè i vostri passi li avete imparati sui marciapiedi del centro dove ha casa la malizia, ..nei locali notturni, fatti da gente a cui piacerebbe aver da dire qualcosa... ma che non capisce il valore di un silenzio.
La nuda terra argillosa che mi ha partorito è quella a cui devo questa diversa sensibilità.. quell'istinto dolce, quel fremito pulsante e terrificante al tempo stesso.. quasi animalesco, che mi ha portato la prima volta ad ascoltare il rumore sconosciuto dei tuoi passi vellutati, che stanno adesso allontanandosi da ogni granello di speranza.
Cadono le foglie, persino dalle querce, dalle vecchie farnie più forti. E' ora di addormentarsi; speriamo in un sonno senza incubi, ...senza sogni d'illusione.