PRIMAVERA 2010
Ho d'avanti agli occhi i tuoi vestitini estivi, leggeri e scollati.
Ho d'avanti agli occhi il tuo sguardo accesso e graffiante di vita.
Sento sul mio braccio il morso della tua dentatura un po' rada.
Sento la tua mano calda che cerca ed abbraccia la mia.
Mi ritrovo a percorrere, col pensiero, le stesse strade di quella serata bagnata dall'alcool.
Gusto il sapore di un gin lemon e di un mojito un po' troppo forte.
E mentre faccio questo, osservo la forza prorompente della natura ...le gemme verdi chiaro che sembrano esplodere dal grigio umido dei rami degli alberi.
Mi trovo, ancora, a perdermi nel viola acceso di un fiore sbocciato da poco, primizia di questa primavera.
Non piangere piccola.
Stasera scriverò una canzone. Parlerò di come la tua imperfezione ti renda univocamente bella... di quanto la tua precarietà ti renda necessaria in questo mondo.
Parlerò soprattutto del tuo sorriso verissimo. Quello indimenticabile, che rimarrà per sempre incancellato dal tempo... già, ...il tempo, quella quarta dimensione delle nostre esistenze che non si riesce mai effettivamente a misurare con certezza e che nel suo scorrere continua a bisbigliare al mio orecchio parole di speranza.