DICEMBRE 2010

natura

Fa freddo questa notte, ma non riesco a resitere alla voglia di affacciarmi dalla finestra e nel buio profondo di una campagna spettrale, riesco a percepire il movimento delle ultime foglie ingiallite che cadono dai rami, ormai spogli, delle farnie senza tempo.

Gli anni passano e quello che resta non è quasi mai buono. Tutto avvizzisce e degenera. Tutto muore soffrendo, avvampando in un ultimo, fioco, fatuo, lumino che si spegne senza eco, senza un nastro di fuco da moccolo di candela.

Però, nonostante tutto questo, in questo tempo, mi pervade un umore benigno.

Riesco a vedere nella più triste ed effimera immagine di una ragazzina che vorrebbe dimostrare più della sua età acerba, un soffio di bellezza ...di una speranza leggera. E mi fermo stasera a pensare alle sue calze strappate ed ai suoi passi traballanti ed incerti su quei tacchi troppo alti. Mi trovo, poi, un attimo perso ed inadeguato di fronte al pensiero di quegli altri occhi, che col loro blu trasparente e sincero mi interrogano, ...ma a cui non so dare risposte.

Respiro forte.

L'arie è gelata.

Chino il capo all'indietro.

Assaporo la vita.

E a hi dedicare questa notte?

...Agli uomini che avremo voluto essere?

...A tutti quelli che si sono perduti cercando di diventarlo?

...o a tutta la strada che abbiamo ancora da percorrere?

Voglio dedicarla ad una ragazza senza nome. Ad una ragazza che non ho. ...ma quante altre lettere le ho già scritto? E perchè questa notte cristallizzata dal freddo buio di un cielo terso, dove brillano, aspre, stelle lontane, torno a scrivergli ancora? Cosa sta cercando di dirmi il profondo silenzio della campagna notturna... nel suo odore "duro" che sale alle mie narici.

Non lo so.

Ma è bello ascoltarlo, ...viverlo.

Cara ragazza che non ho, ti devo confidare che sono uno che ha sempre disprezzato i luoghi comuni, forse perchè finisco sempre col rimanerne intrappolato. Così non ho mai smesso di credere che tu esista, anche se ciò che temo di più è deluderti ancora.

Sono taciturno, dubbioso, ...non mi riesce ballare, nè sono buono a giocare a carte e poi ...mi piace bere e d amo alla follia sognare.

E nel mio sogno mi chiedo se stanotte farai visita a qualcuno di noi che, come me, ha imbucato la sua lettera tra le stelle che ci osservano, paterne, dall'immensità di questo universo distante.

Cara, meravigliosa, ragazza che non ho, è forse solitudine quella che sto provando, o è solo voglia di tenerti ancora un poco lontana da me?...

Se sommo tuttele volte che non ti ho raccolta, che non ho ascoltato le tue domande palpitanti e silenziose, che si insinuano tra le zolle dei campi, tra gli aghi del cedro, tra i sassi  della strada, tra le coperte del mio letto e tra le imperfezioni del mio volto, ... bhe, allora mi accorgo di avere perduto molte cose... ma Tu sei nel tempo  e questo è il prezzo della vita, che sceglie, violenta, il proprio cammino, di momento in momento.

Ed io ammiro questa vita, anche nel silenzio cristallizzato di una notte che laggiù, dove il cielo e le colline vanno confondendo i loro profili, cede il passo all'alba di un giorno nuovo.

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