STORIA DI DUE STAGIONI
La piazza è la stessa di quarantaquattro stagioni fa.
Quello che stasera mi colpisce è un piccolissimo particolare, che probabilmente noto solo perchè il vino si fa forte nelle mie vene.
Un minuscolo, quasi impercettibile neo sopra le tue labbra.
Hai bruciato la tua fiamma per sole due stagioni, ma si dice che la stella che brucia più velocemente è anche quella che brilla con il maggiore splendore nel cielo di un uomo.
Scrivo per ricordare ancora il tuo accecante brillare, che nel cielo di questa notte ha segnato le mie ore, ma che oramai torna troppo raramente a fermarsi nei miei occhi.
Scrivo per ricordare che, in un cielo, di stelle ce ne sono infinite, ma è inutile, quelle che attirano davvero il mio guardare sono sempre le stesse eterne promesse...