SETTEMBRE 2010
Cinicità. Cattiveria. Pentole e tegami sporchi di grasso. Insoddisfazione. Frenesia. Ridicoli pensieri cupi. Tristezza che langue. Vuotezza negli sguardi morti. Odore acuto di vino e di aglio.
Poi, nel buio scuro che avvolge la notte appena prima dell'alba, ecco un profumo dolce e conosciuto, fatto di aromi orientali, di spezie lontane nello spazio e nel tempo.
Ed eccoli, .. eccoli i tuoi occhi dall'iride kaleidoscopicamente pulsante d'intrico... la tua presenza importante e tangibile.
Ritrovo la tenerezza.
Mi struggo come ghiaccio al sole.
Quasi mi commuove la liscezza morbida, setosa, della tua pelle un po' fine ed un
po' pallida.
Rabbrividisco, quando i tuoi morbidissimi capelli, del colore stesso della notte, come vivi sarmenti, sembrano muoversi a ciocche nella penombra sfocata di una speranza.
Ma è questione di pochi momenti.
Nonostante mi pervada una tenerezza morbida ed ansiosa, come non mi accadeva oramai da tempo, mi accorgo che ancora manca molto all'alba.