IL SIMONINI 50cc DA COMPETIZIONE
QQQuesta è la storia di un vecchio motorino che assieme a mio fratello ed al mio babbo abbiamo restaurato.
In realtà questo era il motorino di mio padre e di mio zio quando erano giovani. Lo avevano comprato da un ex-pilota di corse in salita e lo avevano modificato montando dei cerchi più larghi e delle gomme a pera, per divertirsi nelle curve in discesa delle strade che si snodano attorno al mio paese. La particolarità di questo motorino, che praticamente è un purpurrì di pezzi provenienti da motorini diversi, è la trasformazione marchiata Enzo Simonini, che può essere considerata uno dei primi esempi di raffreddamento a liquido presente su di un ciclomotore. /p> p align="justify">Prima del nostro restauro il mezzo andava in moto, ma era ridotto abbastanza maluccio. Per recuperare compressione e quindi prestazioni del motore, abbiamo portato il cilindro e la testa in un officina specializzata che ha provveduto alla rettifica della canna e alla "pallinatura" (o sabbiatura) del cilindro e della testa. Il pistone è stato cambiato ed è stato montato un Asso ad alte prestazioni. Dopo queste operazioni non è stato necessaria un'ulteriore lavorazione e sbassatura della testa, di cui comunque è stata sostituita la guarnizione con una leggermente più sottile, disegnata e realizzata appositamente su misura. Il blocco motore originale era un Beta 4M, che è stato sostituito in un primo momento con un Franco Morini 4M e in ultimo con un Minarelli P6 a cui sono stati lavorate e raccordate le luci di travaso. In origine la trasformazione Simonini, era comprensiva anche di un albero motore e di una biella cromati, che però non siamo riusciti a ritrovare e che ci è stato detto non essere più presente nei magazzini della ditta Simonini Racing. Abbiamo quindi lavorato la biella minarelli alleggerendola e sostituendo tutti i rulli e le gabbiette con altre ad alte prestazioni. Successivamente abbiamo lisciato la scarna superficie metallica della biella con della lana d'acciaio sempre più fine fino ad ottenere una superficie praticamente specchiata. L'alimentazione prevedeva in un primo momento l'utilizzo di un carburatore Dell'Orto da 22 mm, ma visto che non lo abbiamo trovato ad un prezzo accessibile, siamo ricorsi ad un carburatore d'epoca che già possedevamo: un Dell'Orto a vaschetta laterale da 20 mm con trombetta nichelata e corta, in modo da favorire la respirazione del motore agli alti regimi di rotazione . La marmitta è una tipica espansione d'epoca di marca Sito ed è stata accorciata nel tratto finale per permettere uno scarico migliore agli alti regimi.
Per quanto riguarda la componentistica: i tronchetti ed i comandi sono stati aggiornati con altri, sempre dell'epoca, ma di marca Magura, anziché Tommaselli, come erano presenti. Il comando del gas è di tipo rapido. La forcella è una telescopica idraulica dell'epoca, mentre i due ammortizzatori posteriori, sono degli Orlandi idraulici, regolabili attraverso il precarico della molla su tre posizioni. Il telaio, inteso come culla e canotto di sterzo è originario di un Gabbiano, mentre il serbatoio allungato era di un Cimatti. La sella ed il codino aerodinamico è costituito da un pezzo in vetroresina dell'epoca. I cerchi sono in alluminio anodizzato, mentre i freni due normali tamburi, che infatti non funzionano molto. Le pedane sono state arretrate e la catena di trasmissione sostituita.
Con le modifiche apportate il ciclomotore si produce in una velocità effettiva superiore ai 100 km/h. Modifiche da apportare saranno la sostituzione della trasmissione secondaria, in particolare del pignone, con uno con un dente di meno, in maniera da poter sfruttare meglio le marce più lunghe del cambio e l'accelerazione da fermo. Ovviamente le grosse ruote limitano molto la velocità, ma comunque sono state montate per le "pieghe"!
Nella foto sopra sono ritratto io al raduno delle moto d'epoca del mio paese in occasione della Mostra del Chianti di una decina di anni fa. La nostra creatura è stata presente alla manifestazione un paio di volte ed ha riscosso un discreto successo, anche grazie al fatto che era uno dei pochi "cinquantini" presenti e che sicuramente si faceva notare per la propria, incredibile, rumorosità. Passare davanti ai vigili senza traga, senza silenziatori, senza casco, addirittura in quell'occasione, senza avere neanche 14 anni, e con la manetta tutta aperta e la frizione in mano è stata una gran goduria, che ricorderò per sempre!!