TIMELESS

Allora, "Grande Vecchio", tu che sedevi, silenzioso e solo sul sedile di un autobus sporco, avevi nelle narici il profumo dolce di un fiore.

Nel tuo silenzio dimesso gridavano tremende e contrastanti sensazioni: un impeto improvviso di gioia, veniva, repentino, annegato dalla più profonda delle depressioni dolenti.

E così, mentre scrivevi su di un minuto foglio di carta, pensavi a ciò che sarebbe potuto essere, a ciò che eri, a ciò che eri stato... Chi? ...Che cosa eri stato? Quale mito, quale leggenda  avrebbe tenuto a galla un po' più a lungo il tuo nome?

Davanti a te sorgeva una generazione così diversa, per quanto vicina, che anche la compagnia degli "Anziani" un tempo meno graditi, ti era di un temporaneo, qualche, sollievo.

...Tutto cede, tutto finisce... tutto si sfascia e viene scordato. Dimenticheranno, il tempo che fu, anche queste mura imbiancate.

Ed avenne che ne tempo che ti fu dato di passare in quel luogo, uscì una persona...

...misero cuore di "Vecchio", troppe volte intontito dal vino dolce dell'amore e trafitto dalle spine delle sue pene... misero cuore di "Vecchio"! Miseri anche i tuoi occhi ubriacati dalle speranze infantili che ancora li permeano!

Eri inquieto di fronte al cadere dei granelli di sabbia, nella clessidra del tempo. Lo avresti voluto fermare! ...Avresti voluto fermarti assieme a lui ad osservare più attentamente e non sperando di non esser visto, lo sguardo assorto nella lettura quotidiana di una ragazza indecifrabilmente interessante e preziosa.

Ma non avevi mai potuto farlo fino ad allora e non ti fu concesso di farlo neanche questa volta.

E quindi, adesso, mentre te ne tornavi alle tue terre natalizie, l'insoddisfazione del non compiuto vinceva di nuovo, irrompendo, crudele, a fiotti, nel tuo mondo. Un  mondo che col tempo si era fatto più anestetizzato e indolente di fronte alla vita ed ai suoi fatti.

"Grande Vecchio", eri "Stanco". Non avresti voluto ammetterlo, ma era così che anche un altro giorno stava finendo.

Allora, "Grande Vecchio", tu che sedevi, silenzioso e solo sul sedile di un autobus sporco, avevi nelle narici il profumo di quei capelli ribelli... avevi una preghiera nel cuore..

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