Materiali

Credo che esistano solo pochi materiali che possiedono la bellezza intrinseca del legno. Dietro, e dentro, al tronco, sotto un rugoso strato di corteccia ci sono la polpa ed il midollo, quelle superfici che usualmente noi vediamo nei mobili e sugli strumenti musicali e che ci aiutano a riconoscere con che tipo d'essenza abbiamo a che fare. In liuteria si tende ad utilizzare più o meno sempre gli stessi tipi di legno, prima di tutto perchè ormai l'orecchio dei musicisti si è abituato alla resa sonora che questi legni posseggono e poi anche perchè, considerato anche quanto siano conservatori e restii alle novità i musicisti, risulta piuttosto difficile vendere uno strumento costruito con legnami diversi da quelli "canonici".

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In realtà se ci si pensa bene, la questione, è abbastanza assurda, in quanto i liutai storici hanno costruito ed inventato gli strumenti attuali, usando materiali che al loro tempo erano ben disponibili, oltre che meccanicamente e acusticamente adatti. I violini, per citare uno storico esempio, sono da sempre costruiti in legno di acero e abete, nelle loro strutture principali, due legnami che erano largamente disponibili nei luoghi d'origine. La chitarra spagnola classica, piò essere considerata come un'altro esempio celebre: ha la tavola in abete (o cedro che era maggiormente disponibile nella penisola iberica) e le fasce ed il fondo sono state costruite in cipresso, cedro e mogano. I primi due erano presenti nella penisola, mentre il mogano proveniva in larga misura dalle colonie spagnole centro americane.

Oggi il mogano "spagnolo" è praticamente scomparso dal mercato e dalla faccia della terra, a causa dello sfruttamento indiscriminato operato in modo particolare nei secoli scorsi. Attualmente, esistono una varietà piuttosto vasta di legni chiamati comunemente "mogano", ma che in realtà hanno caratteristiche un po' diverse dal mogano originale. Il più ricercato, per via del peso ridotto in relazione alla propria robustezza, è il mogano dell'Honduras, ma esso è raro da trovare in Italia, dove imperversano le varietà africane (Sipo, Kaya, Sapelli, etc...).

Un altro legno che praticamente non è quasi più disponibile per l'importazione, se non a prezzi notevoli, è il famoso "Palissandro Brasiliano", un legno bellissimo e particolarmente sonoro, utilizzato per fasce fondi e tastiere di chitarre acustiche in generale. Altri tipi di palissandro sono disponibili sul mercato: indiano, del Madagaskar, del Cile, etc... ma nessuno è paragonabile per bellezza e sonorità al cugino brasiliano.

Ma non èMa non è stata colpa della liuteria se questi legni si sono praticamente estinti, ...pensate che il palissandro brasiliano, era usato e viene usato tutt'ora per ricavare un'essenza profumata che sta alla base di molti famosi profumi (ad esempio il celeberrimo Chanel N° 5) ed il mogano è stato usato tantissimo per la costruzione di mobili e barche... in ogni caso credo che sempre di più, dovremo affiancare alle essenze classiche, nuove varietà di legnami, magari autoctoni e di cui vi sia buona disponibilità.

Come molti altri costruttori potranno confermarvi, la qualità dello strumento non dipende solo dal tipo di essenza utilizzata, ma molte delle qualità acustico sonore di una chitarra dipenderanno esclusivamente dall'abilità e dall'esperienza del costruttore stesso.

Per secoli la colla dei falegnami e dei liutai è stata la classica colla animale ricavata da ossa, pelli e cascami di animali messi a bollire per ore ed ore e da cui si ricavava una gelatina che si faceva essiccare in perle o lastre. Tale colla costituita da perle o lastra andava reidratata prima di essere disciolta, nuovamente, a caldo, ed utilizzata prima che freddasse e si rapprendesse di nuovo.

Con il passare degli anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e specialmente a partire dalla fine dell'ultimo conflitto mondiale, sono divenute disponibili presso il mercato colle di varia tipologia: vinilche, alifatiche, epossidiche, poliuretaniche, cianoacriliche, resorciniche, etc...

In Italia è particolarmente diffusa la colla polivinilica bianca, un polimero vinilico posto in emulsione acquosa. Con l'aggiunta di particolari sostanze, tale collante, viene reso adeguato a sopportare anche elevati tassi di umidità e calore, aumentandone talvolta perfino il potere adesivo. Purtroppo, però, per quanto riguarda la liuteria, ed in modo particolare la liuteria acustica, tale tipologia di collanti non risulta adatta. Infatti, le colle viniliche, una volta asciutte rimangono ugualmente gommose. Tale elasticità non permette alle vibrazioni acustiche di essere trasmesse nella loro interezza attraverso una giunzione le cui superfici siano sottoposte a incollaggio. Inoltre, tale collante, risulta pure abbastanza difficile da carteggiare.

Pertanto, in liuteria, si preferisce, ancora e di gran lunga la vecchia colla animale, che una volta essiccata dà incollaggi forti ed assai rigidi. Inoltre tale colla risulta "reversibile", ovvero, con l'ausilio di una fonte di calore è possibile rimuovere le parti costituenti l'incastro. Un'altro tipo di collante che ha un'ottimo impiego in liuteria, ma che purtroppo si trova con molta difficoltà in Italia è la colla alifatica, ad esmpio la Titebond Original Wood Glue. I collanti alifatici induriscono senza diventare gommosi e generalmente hanno potere adesivo più alto rispetto alle viniliche. Molto diffusi in America, si distinguono per il colore giallognolo delle loro emulsioni. La colla alifatica, a differenza della colla animale, è facile da usare e non abbisogna di preparazioni laboriose, pertanto, personalmente, mi sento di poterla consigliare.

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Colle come l'attack (Cianoacrilico) o le bicomponenti, sono generalmente riservate a piccoli lavori di restauro o di riparazione, dove si abbisogna di particolari caratteristiche, che nel caso delle epossidiche possono essere anche puramente strutturali, e che le altre colle non sono in grado di fornire.

La verniciatura è un metodo di finitura delle superfici, ed in particolare delle superfici legnose, che provvede non solo arendere le stesse superfici più belle e brillanti, ma anche a proteggerle da danneggiamenti eventualemnte possibili da parte di agenti atmosferici.Fin dall'antichità molti sono stati i metodi adottati per la finitura dei legnami, dall'impregnamento con olio a quello con emulsioni cerose dette encaustici. A partire dal XV secolo circa, si sviluppò, soprattutto in Francia, il metodo di verniciatura detto a "Spirito" o a "Gommalacca". La gommalacca, una resina prodotta da un insetto che vive in oriente, viene disciolta in proporzioni ben definite e diverse a seconda del tippo di lavoro da effettuare, in spirito di vino o anche alcool denaturato (meglio se a 99°). Si ottiene una miscela dal colore bruno/rossiccio trasparente, che viene applicata ai pezzi in lavorazione distribuendola su un tampone (o piumacciolo) generalmente costituito da ovatta grezza racchiusa in un fazzoletto di tela morbida in più strati. Il meccanismo è abbastanza semplice, anche se abbisogna di una certa dimestichezza, visto che si possono avere problemi detti di "bruciatura" delle superfici a causa dell'adesione del tampone alle superfici semi-verniciate, ma se fatta a regola d'arte, questo tipo di verniciatura risulta essere tra le più belle e brillanti in assoluto..

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Le vernici alla gommalacca possono essere addizionate con varie resine: Elemi, Copale Manilla, Benzoe, Sandracca, Colofonia, Mastice di Chios, etc.. al fine di creare una vernice che viene detta "poliresinosa" e che, mantenendo le caratteristiche di brillantezza tipiche della gommalacca, altro non fa che aumentare quelle relative alla durezza e alla elasticità degli strati di vernice. Infatti un grande difetto delle vernicia spirito, può essere ritrovato nella loro scarsa resistenza ai traumi ed agli agenti atmosferici, che facilmente possono danneggiarle.

Cosa uso io

LEGNAMI | Solitamente vengono scelti in base alle esigenze di ogni singolo strumento e di ogni singolo musicista. Utilizzo materiali tradizionali per le tavole armoniche, quale l'abete rosso ed il cedro, entrambi di diverso tipo a seconda dei casi. Per fasce e fondo ho a disposizione un'ampia gamma di possibili scelte di cui fanno parte i legnami più tradizionali, come mogano, palissandro, acero etc.., ma è possibile costruire (virtualmente) con qualsiasi tipo di legno e personalmente ritengo che alcuni legnami nazionali e/o poco usati tradizionalmente, siano da rivalutare alla luce delle moderne tecniche costruttive.

COLLANTI | Sicuramente quello che utilizzo di più è il collante di tipo alifatico, il quale permette di raggiungere dopo l'essiccazione un grado di rigidità molto elevato, con ottime caratteristiche di tenuta. Uso anche altri adesivi, seppure più raramente, come l'epossidico, cianoacrilico e anche le colle naturali.

VERNICIATURE | Il tipo di verniciatura che prediligo è quello tradizionale a base di poliresinosa in soluzione alcolica. Specialmente per gli strumenti acustici credo che questo sia il metodo di verniciatura migliore onde conservare le caratteristiche sonore degli strumenti il più naturali possibile. Altro metodo di verniciatura che utilizzo si basa sull'applicazione tramite pistola a spruzzo di lacca nitrocellulosica naturale, colorata o sfumata (burst).